Programma elettorale

Valorizzare ogni persona

Elezione della carica di Rettore dell’Università degli Studi di Milano

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Valorizzare ogni persona

Per rilanciare la Statale bisogna dare valore a ogni persona e riconoscere, le capacità, la professionalità e l’apporto che ciascuno può dare. Da qui, anzitutto, deve venire la spinta per il rinnovamento e la nuova fondazione dell’Ateneo.

Qualche numero. Il 31 ottobre 2023 erano in servizio presso l’Ateneo 2.522 tra professori e ricercatori: 671 professori ordinari, 1.084 professori associati, 165 ricercatori di ruolo, 304 ricercatori a tempo determinato di tipo B, 298 ricercatori a tempo determinato di tipo A. Nessun ricercatore in tenure track (RTT) aveva ancora preso servizio a quella data. A quella stessa data, il personale tecnico amministrativo e bibliotecario contava 2.008 unità: 11 dirigenti, 1.967 PTAB e 30 collaboratori ed esperti linguistici.

Alla comunità del personale – nel complesso, 4.530 persone – va aggiunta quella degli studenti: 58.985 iscritti nell’anno accademico in corso, cui vanno sommati ulteriori 5.413 iscritti ai corsi post laurea (dottorati di ricerca, scuole di specializzazione, corsi di perfezionamento e master). La comunità della Statale è quindi di quasi 70.000 persone, pari a circa il numero degli abitanti di un capoluogo di provincia come Pavia o a quello delle persone che può contenere lo stadio di San Siro.

Ciascuna di queste persone deve essere e sentirsi valorizzata come parte di una comunità.

Gli studenti, destinatari delle attività formative e dei servizi dell’Università, devono essere ricevuti, orientati nel percorso di studi, supportati anche nelle situazioni di difficoltà e di fragilità, accolti negli spazi dell’Ateneo che popolano ogni giorno e indirizzati al mondo del lavoro.

I professori e i ricercatori, che lavorano per gli studenti e per la ricerca scientifica, devono poter essere messi nelle condizioni migliori per realizzare attività di eccellenza e competitive: devono poter fare studio, ricerca e didattica e non essere schiacciati dal peso di continui adempimenti burocratici, che spengono la passione per il lavoro che hanno scelto di fare avviandosi alla carriera accademica.

Il personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, che lavora per rendere essenziali servizi per gli studenti e per i docenti, deve poter garantire in modo efficiente il funzionamento e la gestione di quei servizi, dei processi amministrativi e delle strutture, lavorando in un clima e in ambiente sereno, sicuro, improntato al rispetto, alla valorizzazione delle professionalità, a stimolare la crescita e a riconoscere, anche in termini retributivi, l’apporto del lavoro e le responsabilità assunte.

L’università che mi candido a guidare si regge sulla sinergia efficiente tra le sue diverse componenti, tutte essenziali, e sul rispetto reciproco e sulla valorizzazione del suo capitale umano. Un Ateneo moderno deve prendersi cura del benessere e della qualità del lavoro dell’intera comunità accademica, deve saper valorizzare e sviluppare le competenze che possiede e far sentire ciascuno come parte di un grande progetto formativo, scientifico e culturale.

Il Rettore, eletto dall’intera comunità, deve esserne in questo senso interprete, garante e rappresentante. Solo così può mantenere saldamente la barra dritta verso gli obiettivi di rilancio dell’Ateneo. Dobbiamo farlo per tutti noi, per i nostri studenti di oggi e per le prossime generazioni.

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