Programma elettorale
Garantire il diritto allo studio, l’aumento dei posti nelle residenze, il miglioramento degli spazi e dei servizi per gli studenti
Elezione della carica di Rettore dell’Università degli Studi di Milano
Garantire il diritto allo studio, l’aumento dei posti nelle residenze, il miglioramento degli spazi e dei servizi per gli studenti
L’università esiste per gli studenti.
Un candidato Rettore giurista è ben consapevole di come affermare i diritti significhi prestare attenzione alle esigenze degli studenti, il cui diritto allo studio incontra, nei fatti, significativi ostacoli. A cominciare dai costi degli alloggi nella città di Milano, improponibili per la maggior parte degli studenti e delle loro famiglie. La recente protesta degli studenti milanesi, accampati con le loro tende in luoghi pubblici della città, è un gesto di sensibilizzazione sociale di particolare rilievo che merita di non essere dimenticato e di avere un seguito nell’impegno e nell’azione del prossimo Rettore.
La missione di una grande università pubblica, in un simile contesto, è infatti di intraprendere ogni sforzo per garantire l’accesso alla formazione universitaria di tutti, senza escludere nessuno in ragione delle condizioni economiche o sociali. Il ruolo del Rettore, quale rappresentante dell’Ateneo, è di farsi parte attiva presso le competenti istituzioni – e in particolare presso Regione Lombardia – per incrementare la quota di finanziamento del diritto allo studio. Ciò sarà ancor più necessario, in un quadro di collaborazione istituzionale in vista della realizzazione dei progetti MIND e Città Studi, per ridurre in modo corrispondente le spese che l’Ateneo sostiene per integrare il sostegno di Regione Lombardia, che non soddisfa del tutto le esigenze e le richieste degli studenti del nostro Ateneo.
Il numero dei posti letto di cui disponiamo nelle residenze universitarie non è adeguato alle dimensioni di un Ateneo con circa 60.000 studenti e il numero degli studenti che non riescono a ottenere un posto è ancora elevato. Sarà necessario studiare soluzioni nuove, assieme agli altri atenei milanesi, al Comune di Milano e alle istituzioni pubbliche coinvolte.
Le residenze sono un problema non solo di Ateneo, ma di Milano, città universitaria ed europea. Occorrerà valutare la possibilità di incrementare i posti letto disponibili attraverso finanziamenti pubblici e privati e convenzioni volte a individuare forme di residenzialità a prezzi calmierati, in una città in cui vi sono decine di migliaia di immobili sfitti. Un focus specifico dovrà essere dedicato al campus MIND, dove sono previste oltre mille residenze nel campus, delle quali meno della metà correlate al diritto allo studio. Sarà necessario attivare accordi con Regione Lombardia e con i comuni limitrofi all’area di MIND per reperire ulteriori residenze e per stabilire canoni agevolati. Analogo sforzo dovrà interessare, inoltre, il polo di Lodi.
Sempre a garanzia del diritto allo studio, occorrerà uno sforzo volto a non aumentare nei limiti del possibile la tassazione studentesca e a introdurre forme di razionalizzazione e ammodernamento del sistema di tassazione al di fuori della c.d. no tax area, per garantire un’equa progressività.
Dobbiamo poi avere a cuore il benessere di tutti i nostri studenti, che devono trovare nella Statale non solo un eccellente luogo di formazione ma anche un luogo di accoglienza, orientamento, sostegno e comprensione nelle eventuali difficoltà psico-fisiche.
Gli studenti devono essere facilitati e sostenuti nel raggiungere l’università (possibili convenzioni con le aziende di trasporto, in particolare nell’ambito della Regione) e nel viverla come luogo di formazione. L’attenzione per il miglioramento di aule, sale studio, laboratori, biblioteche, spazi per la socialità, lo sport e le attività ricreative deve essere massima. Non solo nel campus MIND, che rappresenterà in tal direzione una grande innovazione per i nostri studenti, ma anche nella rinnovata area di Città-Studi e in tutte le sedi dell’Ateneo.
Il rilancio della Statale deve passare anche attraverso l’ammodernamento e il ripensamento dei suoi luoghi e dei suoi spazi, pubblici e quanto più possibile accessibili agli studenti, anche nelle ore serali (biblioteche e sale studio).
La collaborazione del Rettore e degli organi accademici con i rappresentanti degli studenti – la componente più ampia della comunità accademica – sarà continua e piena, su tutti i fronti. Dovranno essere risolte le criticità che riguardano le mense (quella di Città-Studi è chiusa ormai da molto tempo) e dovranno essere migliorati i servizi per la didattica: l’orientamento in entrata, la comunicazione, l’assistenza da parte delle segreterie, le app e i sistemi informatici, i servizi bibliotecari.
Sarà opportuno investire di più e meglio sulle attività di job placement, per instradare i nostri studenti nell’attività lavorativa.
Dovrà essere resa più effettivo il garante degli studenti, che richiede un migliore coordinamento e delimitazione di competenze con i corsi di studio, con le segreterie e con gli uffici di counseling di Ateneo dedicati agli studenti.
L’esperienza di studio alla Statale deve essere accompagnata da una ricca offerta di opportunità di accesso ad attività culturali, scientifiche, sportive e di volontariato, in Ateneo e nella città. Gli studenti devono sentirsi parte di una comunità accademica viva e pulsante, fonte continua di stimoli e capace di aprire orizzonti di esperienze, conoscenze e interessi. Le potenzialità di un Ateneo generalista come il nostro, anche in termini di attrattività, sono in tal senso enormi.
Non da ultimo, dovrà essere sempre valorizzato il ruolo del rapporto tra docente e studente: un rapporto fondamentale per suscitare interesse, curiosità, entusiasmo e passione nei nostri giovani, formandoli e instradandoli verso i propri percorsi di vita post laurea, così da poter ricordare per sempre la Statale come la propria alma mater.