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Farsi carico delle esigenze e delle prospettive dei ricercatori a tempo determinato e degli assegnisti

Elezione della carica di Rettore dell’Università degli Studi di Milano

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Farsi carico delle esigenze e delle prospettive dei ricercatori a tempo determinato e degli assegnisti

Quasi un quarto del personale docente dell’Ateneo è oggi rappresentato da colleghe e colleghi che si trovano ancora nel pre-ruolo e vivono le incertezze e le difficoltà di un rapporto di lavoro a tempo determinato. Dai più recenti dati disponibili risultano in servizio presso il nostro Ateneo 253 RTD-A, 50 RTD-A PON, 294 RTD-B (30 procedure per RTT in corso). Sono dati che non possono non richiamare l’attenzione sulle problematiche legate al pre-ruolo, molte delle quali emergono da un’interessante indagine conoscitiva recentemente realizzata dalla Consulta dei ricercatori a tempo determinato. Tale analisi dovrà essere sviluppata e opportunamente valorizzata dagli organi di governo. Anche a tal fine si propone di conferire una delega per il pre-ruolo a un ricercatore o a una ricercatrice a tempo determinato, così da consentire il raccordo pieno e costante tra la Consulta e il Rettore.

Tra le azioni che si intendono intraprendere per i ricercatori e gli assegnisti di ricerca:

  • previsione di apposite regole per vincolare una quota parte dei fondi di ricerca di Ateneo (PSR) e della Linea 2 ai ricercatori a tempo determinato;
  • semplificazione delle regole sull’utilizzo dei fondi per la ricerca (meno vincoli nell’uso delle risorse e maggiore flessibilità, anche in considerazione delle esigenze delle diverse aree scientifiche, come nel caso degli acquisti di beni, strumenti e materiali);
  • revisione delle tempistiche per l’accesso ai fondi per la ricerca (maggiore periodicità dei bandi di Ateneo e flessibilità nella durata dei tempi di conclusione dei progetti);
  • flessibilità nella determinazione dell’impegno didattico dei ricercatori, entro i limiti del regolamento di Ateneo, funzionale a contemperare le esigenze dei singoli e dei corsi di laurea; controlli nel rispetto dei limiti massimi del monte ore;
  • semplificazione del portfolio degli RTD-A;
  • assicurazione, nei limiti della normativa vigente e delle risorse, dei passaggi RTDB-PA e RTT-PA;
  • adozione di criteri per riservare agli RTD-A una quota dei concorsi per RTT;
  • impegno a intervenire nelle competenti sedi istituzionali per valutare le prospettive di ingresso in ruolo e di stabilizzazione dei ricercatori  reclutati con fondi PON e PNRR;
  • impegno a reperire finanziamenti per posizioni post-doc con fondi di Ateneo, da destinare prioritariamente ai dipartimenti e alle aree scientifiche che hanno una minore disponibilità di fondi per l’attivazione di contratti di ricerca su finanziamenti esterni (azione necessaria a seguito del previsto taglio di oltre 6 milioni di euro per assegni di ricerca di tipo A nell’ambito del piano di sostenibilità del campus MIND).
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